Giovedì 16 giugno
Stamattina la sveglia suona presto e ancora un po’ addormentati ci prepariamo per visitare Matalana, terra natale di Malangatana, un eroe della storia e della cultura del Mozambico, morto all'inizio del 2011.
Dopo una breve preghiera accanto alla sua tomba, comincia la visita a quella che sarà la fondazione a lui intitolata: la "Fundacao Malangatana" è stata voluta e finanziata dall’ artista, che però non è riuscito a vederne la realizzazione, e comprenderà un teatro all’ aperto, un’ aula di musica, una biblioteca, un’ospedale ed infine gli alloggi per i visitatori.
Prima di salutarci c’è tempo per una chiacchierata con la guida, nonc hè cugino del pittore, dalle cui parole abbiamo capito l’importanza di Malangatana per il popolo Mozambicano, in quanto ha rappresentato il Paese in tutto il mondo grazie alle mostre realizzate ovunque.
Inoltre, ci ha raccontato la storia del Mudedelene, un mostro immaginario della tradizione africana, reinterpretato dall’ artista e da lui scelto come simbolo della fondazione.
Venendo a conoscenza della nostra visita alla fondazione, nonostante gli anni ed una salute non del tutto perfetta, la moglie di Malangatana ha deciso di accoglierci nella sua casa per conoscerci, raccontarci un po’ di Lei e della sua vita. La visita è durata poco, ma ci ha toccati molto, soprattutto l’accoglienza, piena di sorrisi e di abbracci da parte di tutti. La Signora ha anche ricordato di essere stata a Bologna, nell'anno delle celebrazioni del nono centenario dell'università, per accompagnare il marito, ospite della nostra città in quell'occasione.
Nel pomeriggio abbiamo visitato la mostra fotografica di Ricardo Rangel, il più grande fotografo del Mozambico che ha cercato di combattere l’ analfabetismo attraverso il linguaggio fotografico.
Domani ci attende un’ altra giornata piena di emozioni alla “Praia do Bilene”,anche se ci fa strano andare in spiaggia in pieno inverno mozambicano!
5 commenti:
Vi seguiamo con interesse e un po' d'invidia per voi che state facendo un'esperienza così bella e interessante. I lavori di Malangatana hanno la forza dei racconti popolari e il mistero di una cultura diversa da quella che conosciamo. Tornate belli carichi di colori, odori, sapori e suoni che in parte poi comunicherete anche a noi.
In gamba e abraços,
Gabriele Lamberti
Attendo con impazienza di sapere le news di oggi, venerdì...i Vs. racconti sono squarci su un mondo per me ignoto e accendono la voglia di sapere....e vedere....siete i nostri occhi e le nostre orecchie...e presto vi riempiremo di domande...!
Un abbraccio
Graziella G.
Nel post di ieri riflettevo come l'arte sia elemento fondamentale nel costruire l'identità di un popolo libero e in pace. Il Mozambico che costruisce così di recente la propria vita democratica dà, giustamente, rilievo ai grandi artisti. Pensavo ai roghi di libri nei periodi di oppressione che appartengono al passato "passato" e a quello abbastanza recente. Anche oggi la cultura è spesso avversata da noi, basta pensare alla gabbia televisiva che opprime gli adolescenti!! Abbiamo tanto da imparare da questi uomini ancora alla ricerca.. Vi inviuo anche i saluti della preside che vorrebbe scrivervi al più presto!! Vi penso. Stefania
Cari Graziella, Stefania, Gabriele, vi ringrazio per la condivisione della nostra esperienza. In effetti, in certi casi avrei avuto bisogno delle vostre competenze in arte o in religione per decodificare meglio, a vantaggio dei regazzi, le esperienze di qui. Comunque, faccio del mio meglio.
Del resto, l'iper-specializzazione della nostra didattica qui e' completamente ignota(ieri abbiamo visitato una scuola superiore "di campagna", dove su 400 studenti e 8 classi, ci sono solo 9 insegnanti, che insegnano un totale di 11 discipline...), e non e' detto che sia un male...
Un abbraccio a tutti voi.
Paolo
Pensavo ai roghi di libri nei periodi di oppressione che appartengono al passato "passato" e a quello abbastanza recente
Posta un commento