E' il nostro "primo giorno di scuola" (e pensare che credevamo di averla appena finita...), ma non è certamente un giorno qualunque.
Lo spettacolo, una storia tradizionale sul passaggio dalla poligamia alla fedeltà coniugale, era basato sull'affermazione delle radici della cultura africana, di cui i ragazzi vanno molto orgogliosi.
Noi, al contrario, quando ci hanno chiesto di cantare una nostra canzone, o di recitare una nostra poesia, siamo riusciti a malapena a intonare qualche verso di "Azzurro", o qualche nota di "Bella Ciao".
Dopo lo spettacolo siamo stati letteralmente abbracciati da tutti, ed è stato emozionante vedere quanta curiosità c'era nei nostri confronti. A questo punto è stato possibile iniziare un vero confronto, ovviamente con qualche problema di comprensione. Ma la musica, i ritmi, i loro balli tradizionali, ci hanno permesso di comunicare anche senza parole. Dopo avere visitato il laboratorio di batik, dove mercoledì andremo a lavorare con loro, abbiamo visto i disegni di Alex, uno dei ragazzi più esperti in questa tecnica di disegno, cercando di cominciare a scegliere qualcosa per il "logo" che dovremo realizzare.
Un'altra passeggiata per il quartiere, che non ci sono parole per descrivere e che ci ha ricordato che ci troviamo in una realtà con grandi contraddizioni, e di nuovo in macchina verso "casa".
Una giornata lunga ed intensa...
2 commenti:
Molto emozionante.. quasi quasi vi invidio. Fate tante foto, specialmente ai bambini, sarà per noi come conoscerli veramente. Il mio dubbio è sempre quello di non percepire l'originalità del singolo, perso nella massa, che si riveste di un grigio uniforme e indifferenziato. Aiutateci a coglier le individualità e le storie di molti di coloro che incontrerete.. State bene!!! E grazie! Stefania
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